Passa al contenuto

Dove tutto ebbe inizio

La pittura è stata il mio primo amore.

La pittura è la scintilla silenziosa che ha messo tutto in movimento. Molto prima dei tatuaggi, prima degli aghi e delle ospitate in tutto il mondo, c'erano pennelli, colori ad olio e tele.

Nel dipingere, ho trovato un linguaggio che mi ha permesso di esprimere pensieri, emozioni e sogni ad occhi aperti senza doverli spiegare. La pittura mi ha insegnato a osservare lentamente, a sentire profondamente e a dare forma a quelle emozioni attraverso il colore e la composizione. 

In quegli anni iniziali, dipingevo qualsiasi cosa potessi: animali, mani, volti immaginari, creature marine, superfici che contenevano storie. Mi sono innamorato del ritmo del processo, della calma che richiedeva e del modo in cui ogni pennellata rivelava qualcosa di inaspettato.

Trasferirmi a Roma ha ampliato quel mondo: ho iniziato a definire il mio posto in un panorama creativo più ampio. Ho avuto l'opportunità di incontrare e scambiare idee con persone ispiratrici, partecipare a mostre collettive e finalmente tenere la mia prima expo personale.

Il tatuaggio è arrivato dopo, non come un sostituto, ma come un'evoluzione naturale. Il pennello è diventato un ago, la tela è diventata pelle, ma l'intenzione non è mai cambiata. Continuo a mirare a creare qualcosa di onesto, poetico e duraturo. La pittura rimane una parte vitale del mio lavoro. Offre rifugio quando ho bisogno di respirare e ispirazione quando le parole non bastano.

È stato attraverso la pittura che ho esplorato per la prima volta la quieta bellezza dell'imperfezione, l'essenza del creare. Questi elementi ora plasmano il modo in cui tatuo. Vivono sotto la superficie di ogni linea che traccio.

La pittura ha plasmato il modo in cui vedo e sento. Lo fa ancora. È lì che tutto è davvero cominciato.